Lontano dalla città, tra mappe e facce #10
Siamo al numero 10! Evviva! Alcuni anni fa questa costanza e resistenza sarebbe stata impensabile, ma il futuro è sempre latore di sorprese.
Dieci di cosa?, si chiederà chi capita per la prima volta tra queste righe, decima uscita della newsletter L’insostenibile leggerezza dell’internet, che ogni settimana raccoglie e setaccia link e altro materiale virtuale, attraverso le ditina di Stefano Rossini.
Cominciamo!
Scappo dalla città
E dopo aver omaggiato il numero 10 con una tetrade pitagorica inscritta nell’Ouroboros, per solleticare la nostra intima anima ermetica, affrontiamo il primo argomento della settimana. Due puntate fa abbiamo parlato del libro La cura dello stupore di Michele Marziani, o meglio, Michele ne ha parlato a Tu, io e Proust. Nel frattempo l’ho letto - e molto apprezzato, e ve lo consiglio - ritrovando un tema, una scelta, che Michele ha fatto da anni e che io un po’ accarezzo: la fuga dalla città.
Io che per lo più sono cresciuto tra libri, osservo questo dilemma, non tanto la fuga dalla città, ma il radicale e improvviso cambio di stile di vita, attraverso due personaggi letterari, il primo è Kaarlo Vatanen, protagonista de L’anno della lepre di Arto Paasilinna, che da un momento all’altro, in seguito a un incidente scardina la sua vita e comincia a vivere da ramingo, e l’altro è Joseph Knecht, il Magister Ludi de Il giuoco delle perle di vetro di Herman Hesse, che pianifica con meticolosa cura la sua metamorfosi (in realtà inversa, dal ritiro verso il mondo)… che poi non finisce tanto bene.
Entrambi i libri sono molto di più di così, eh!, eppure questi due aspetti, in questo particolare momento, me li sento molto addosso. Ma basta parlare di me, perché questo tema, come dimostra l’algoritmo che mi lancia addosso badilate di contenuti a tema, incuriosisce molte persone.
Eccone alcune, che hanno lasciato il loro vecchio posto e si sono fatti una nuova vita: https://www.siamomine.com/dimettersi-e-vivere-al-confine-della-societa/
Anche The Pillow racconta alcune storie degli eremiti moderni. Certo, alcuni di queti eremiti sono un po’ bizzarri, abbandonare le città non vuol per forza dire isolarsi, e tutta la questione riguarda il fatto di rimettere in discussione i modelli di produzione e socialità in cui viviamo. Tutto è molto più complesso, ma sono personaggi affascinanti, che vale la pena ascoltare.
Dopo che comincerete a guardare questi video, i correlati di youtube ve ne proporranno altri che Bear Grylls spostati proprio.
A proposito di Mordor, mi sono sempre chiesto - dato che sono nerd - ma perché durante il consiglio di Elrond nessuno ha proposto di mandare le aquile a gettare l’anello nel monte Fato? Beh, pare che non sia l’unico a essermi fatto questa domanda, che qualcuno girò anche a Tolkien.
Tolkien explains why the Fellowship didn't fly the Eagles to Mordor
Libri e luoghi strani in cui vivere
Questa settimana il tema della natura, del mondo alternativo e complementare alle città continua anche sui libri. A Tu, io e Proust ho parlato di un libricino tormentoso, inquietante e drammatico, che fornisce un punto di vista non più eludibile sui “panorami del dopoguerra”: Paesaggi contaminati. Per una nuova mappa della memoria in Europa, Martin Pollack
Un altro libro, sempre sul tema, bellissimo sia dal punto di vista estetico che contenutistico è Le terre immaginate, di Huw Lewis-Jones. Non è il classico libro delle mappe letterarie o della letteratura fantastica e dei suoi luoghi, ma è un libro sulla voglia e il bisogno di fare mappe, di circoscrivere il paesaggio e l’immaginario.
E continuando su questa strada, a La vita segreta delle parole non possiamo che parlare, appunto, di strada:
Campagna, colline verdi, cielo azzurro e aria dolce? Perché non andiamo tutti a vivere nel mondo dei Teletubbies? Quanti pomeriggi passati insieme a Tinky Winky, Dipsy, Laa-Laa e Po!
https://www.ilpost.it/2022/03/31/teletubbies-25-anni/
Per anni ho creduto che esistesse un Egitto alternativo, su Marte, con piramidi e facce da sfinge, ma poi la tecnologia mi ha rovinato tutto! :(
https://www.facebook.com/NextSolarStorm/posts/4617742198329712
Pot-pourri finale
Tra le critiche principali al film ironico di denuncia Don’t look up, si è detto che fosse troppo surreale o esagerato.
Siamo sicuri?
Ascoltare le radio di tutto il mondo (o quasi), in tutti i decenni del ‘900: https://radiooooo.com/
Infine, a proposito di musica, ma qual è il signifcato di Soul Man, di Sam & Dave? https://www.songfacts.com/facts/sam-dave/soul-man
E… siamo arrivati alla fine pure di questa puntata. Fatemi sapere se la prossima devo spedirvela sempre al vostro indirizzo o se traslocate in Antartide! Ciao!