Scritture irreali e montagne reali #23
Ciao a tutti, oggi è venerdì, ieri ha pure piovuto, l’aria si è rinfrescata, Windows 11 continua a cercare di installarsi sul mio computer, e per il resto direi che non ci sono grandi novità nel mondo.
Questa è l’insostenibile leggerezza dell’internet, io sono Stefano Rossini, e non aspettate questa newsletter la prossima settimana perché non uscirà. Torniamo quella dopo.
Ognuno ha la sua abbronzatura, ma quella ontologica rimane la più affascinante. Cominciamo!
Chi scrive questa newsletter?
La risposta, direte voi, è facile, il nome dell’autore è citato ogni settimana proprio nelle prime righe! Ma siamo sicuri? Sì, vi assicuro che sono io (ma potrei mentire). Può invece capitare che i testi che leggiamo online, e non solo, siano realizzati da intelligenze artificiali - per dirla in modo roboante e piacione - da software che tramite analisi di contenuti già presenti online confezionano un testo funzionale e credibile.
Morte del giornalismo! Morte della scrittura umana! Qualcuno si lancia subito in questi commenti catastrofisti: migliaia di lettori ingannati!
Devo dire che i testi che ho letto sono in effetti molto credibili. Ad una prima e veloce lettura funzionano, sono scritti bene e corretti (faccio moolti più refusi io). Viene da pensare che siano scritti da un copy, magari alle prime armi.
Mancano però di stile e di personalità… almeno al momento.
Qui un bell’esempio: https://sharazad.com/questo-post-lha-generato-un-software-di-intelligenza-artificiale/
Lasciamo alle intelligenze artificiali il compito di scrivere i post meno interessanti del web, e noi concentriamoci su altro. Se volete darre un’occhiata ai software disponibili e ai costi, eccovi un paio di link. C’è anche l’italiana melascrivi.
https://qabiria.com/it/risorse/blog/10-migliori-strumenti-scrittura-ia
https://www.melascrivi.com/melabrain
La cosa potrebbe finire qui, la questione diventerà più seria nei prossimi anni, ma per me tutto questo porta dritto a Philip K Dick, il Dostoevskij del XX secolo, come l’hanno definito alcuni autori tra cui Emmanuel Carrère che ne ha scritto la biografia.
Qual è la realtà? Chi è vivo? Chi è morto? Cosa sto leggendo? Sogno di essere una farfalla o sono la farfalla che sogna?
Philip Dick è l’autore che ci ha insegnato a dubitare di ogni realtà, di ogni cosa che vediamo e sentiamo. Grazie Phil per averci fatto diventare schizofrenici! Sei un grandissimo autore che amo alla follia, ma sei anche, temo, il padre di migliaia di complottisti!
E a proposito di realtà, intelligenze artificiali e complotti, sembra impossibile, ma c’è anche quello sul crollo del seracco della Marmolada:
https://www.open.online/2022/07/06/tragedia-marmolada-davide-zedda-teoria-del-complotto-fc/
Qualcuno lo scriveva tempo fa che dopo il Covid i complottisti si sarebbero buttati sul clima, e in effetti.
Burioni, che non trovo particolarmente simpatico, passa il testimone.
Tartaro, Kadath, Ereborn, insomma: Montagne
Con il trasporto, la passione e l’entusiasmo di Bilbo Baggins che vuole rivedere le montagne tra pochi giorni partirò per la Valsesia (ecco perché non ci sarà la newsletter la prossima settimana).
Per me la montagna ha un fascino magnetico. La Valsesia in particolare, per la sua asprezza e ritrosia. Ma anche per la cultura Walser e per il passaggio dell’eretico (ma che eretico, santo!) Fra Dolcino, di cui era seguace anche Remigio da Varagine.
Ogni tanto mi chiedo dove nasca questa attrazione, questo slancio. I paesaggi maestosi, certo, l’amore romantico per i luoghi arditi, solitari, ostili all’uomo ma in sintonia con i pensieri più rarefatti.
Ma anche la letteratura. Un veloce sguardo all’indietro mi fa subito trovare, Il Prometeo liberato di Eschilo e quello liberato di Shelley - col povero Titano incatenato ai monti del Tartaro. L’incontro di grandi scrittori a Villa Deodati, le seducenti descrizioni della montagna nel Sistema periodico di Primo Levi, o ne Il silenzio di Max Frisch.
Friedrich non vogliamo ricordarlo?
E cosa dire della letteratura fantastica, che ha dato alle montagne, spesso, il ruolo di protagoniste?
Ereborn e Moria, per citare i luoghi più affascinanti della terra di mezzo. E per chi, come me, non ne ha mai abbastanza di canti di viaggio, ecco la versione estesa di Far over the misty mountains cold.
Lo sapevate che a Tolkien e ad alcuni suoi personaggi sono state dedicate delle montagne nella Columbia Britannica? https://en.wikipedia.org/wiki/Tolkien_Peak
Ma poi Bilbo è riuscito a rivederle queste montagne? https://gamerant.com/lotr-bilbo-see-mountains-again-after-leaving-shire/
E per concludere, il nostro amato HP Lovecraft, che ha riempito le montagne dell’antartide con creature antiche e inquietanti - Alle montagne della follia - e le regioni del sogno con incubi sguinzagliati alla ricerca di Kadath.
Pot-pourri finale
Intelligenze artificiali e reti neurali non hanno pace! Devono mettere le mani su ogni cosa!
Pipistrelli disonesti
Siamo arrivati alla fine di questa newsletter: nella speranza di non incontrare grandi antichi e magri notturni durante il mio prossimo viaggio, ci vediamo venerdì 22 o sabato 23 luglio.
Ciao!