Il vero viaggio non consiste nelle citazioni #26
Ciao a tutti, buon agosto, come state? State lavorando meno e cazzeggiando di più? State stringendo amicizia con persone che hanno il colore della pelle diverso dal vostro? Bravi, ora è il momento di cantare a squarciagola!
Che sia lavoro o vacanza, cerchiamo di rallentare, guardiamoci attorno, e cerchiamo di capire dove siamo arrivati. Per la precisione, qui:
Puntata snella e veloce questa settimana, le riflessioni le lasciamo a settembre.
Cominciamo!
È la stampa, bellezza!
Da sempre alle tragedie, alle notizie più crude e atroci, il giornalismo affianca una narrazione leggera, ridicola, assolutamente inutile, che prende sempre più piede nelle rubriche di costume e società, nelle colonne di destra dei siti, e sta lentamente sostituendo il giornalismo d’inchiesta
Ecco qualche esempio (la maggior parte proposti da voi lettori!) di alcune grandi inchieste.
ma soprattutto:
Se volete continuare su questa falsariga, vi consiglio un libricino divertente
Di questo giornalismo ne parla anche Stefano Bartezzaghi in un bell’editoriale su Doppio Zero:
https://www.doppiozero.com/cronaca-erosa
C’è una divertente pagina satirica su facebook che vi consiglio di seguire: Giornalisti che non riescono a scopare che segnala e commenta articoli pruriginosi - quando va bene - e simpaticamente sessisti. Anche qui non mancano le inchieste di grande caratura
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Chiudiamo con un video di Cartoni morti, che esemplifica bene l’approccio del giornalismo televisivo alla guerra.
Il contesto del viaggio
L’estate è tempo di viaggi, tempo per la maggior parte speso sui social a scartabellare foto e video di altre vacanze, guardando reel editatissimi e lontani dalla realtà. C’è un hashtag molto divertente da seguire: #instagramvsreality.
Qui qualche esempio di video montaggio con musica divertente:
https://www.instagram.com/reels/audio/424373095336595/
Un esempio. Foto da davanti:
foto da dietro:
Ma la cosa più fastidiosa dei viaggi social sono le foto con le citazioni ad mentulam canis. Una in particolare, di Proust, viene usata praticamente ovunque:
Il vero viaggio non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi
Ora, dopo 2450 pagine di lettura, per la precisione arrivato a pagina 308 del quinto volume, La prigioniera, finalmente l’ho trovata. Il viaggio di cui parla Proust è un viaggio metaforico, verso la patria perduta dei musicisti.
Si parla del loro mondo più intimo, di come la visione dell’universo dei musicisti si accordi con il ricordo della patria interiore che influenza la creazione musicale, dando vita al loro accento unico. Un accento che si sfiora in modo impercettibile, come un lontano ricordo del loro grido animale, un verso primigenio.
Ma allora come è possibile cogliere, attraverso quei pochi punti esteriori comuni, quel residuo del reale impossibile da comunicare?, questo residuo che spesso rimanda alla loro giovinezza, alle loro esperienze più ineffabili? Continua Proust:
Delle ali e un altro apparato respiratorio che ci permettessero di attraversare l’immensità degli spazi non ci servirebbero a nulla se andassimo su Marte o su Venere conservando gli stessi sensi, questi darebbero a tutto ciò che ci fosse dato di vedere l’identico aspetto delle cose della Terra. Il solo autentico viaggio, il solo bagno di Giovinezza, non sarebbe nell’andare verso nuovi paesaggi, ma nell’avere altri occhi, nel vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, nel vedere i cento universi che ciacuno di loro vede, che ciascuno di loro è; e questo è possibile farlo con un Elstir, con un Vinteuil, con i loro simili; allora voliamo veramente di stella in stella.
et voilà! (Elstir e Vinteuil sono due musicisti della Recherche)
Viaggiare, viaggiare, viaggiare, che bello viaggiare in treno, a parte scioperi, ritardi, carrozze devastate, aree condizionate rotte, in una parla: trenitalia.
Lasciamo da parte le polemiche e spostiamo lo sguardo sul lato bucolico del viaggio:
https://www.carmillaonline.com/2022/08/01/treni-destate/
Qui un bel volume scaricabile gratuitamente con le tratte delle ferrovie dismesse.
Pot-pourri finale
Usate Chrome? Anche io, ma vorrei smettere:
Le prime difficoltà quando si comincia a leggere letteratura russa:
Questo è tutto per questa settimana: newsletter rapida, indolore e veloce. Ci si sente venerdì prossimo.
Ciao!