Dal Maga al Mega #88
Ciao a tutti e bentornati tra le righe dell’insostenibile leggerezza dell’internet la newsletter che fa cose, vede gente e butta lì qualche link con la nonchalance di chi vuole fingere di aver capito tutto.
Cominciamo!
Cambiamenti climatici illegali
Fa strano stare ancora a parlare di cambiamenti climatici come se fosse un problema da affrontare con calma, in futuro, sorseggiando un té mentre pianifichiamo le nostre mosse, e non invece immersi in continue alluvioni che seguono a ogni pioggia e a estati letteralmente infuocate (chissà come sarà quella in arrivo?). Eppure è così.
E anche per chi non fosse ancora convinto del pericolo, c’è un breve e illuminante intervento del troppo presto scomparso Carl Sagan, che dice pressapoco così: “nessuno era certo che la Russia avrebbe attaccato gli Stati Uniti, ma per la guerra fredda sono stati spesi un fottio di soldi [parole lievemente ritoccate], se anche il riscaldamento globale non fosse certo al 100%, non varrebbe comunque la pena di intervenire?”
La risposta sarebbe sì, certo, hai ragione Carl.
Invece la nostra risposta a Carl è:
Risposta a cui si aggiunge un attento e sollecito controllo nei confronti di chi manifesta sul tema, come racconta sul suo account instagram, l’attivista Michele Ghedini
Il tema, poi, è profondamente legato al nostro modello di società capitalistica, e in questo mondo di MAGA (make american great again) e MQSGA (make qualsiasi cosa great again, che di base significa: voglio tornare a fare quello che facevo 40 anni fa quando non mi preoccupavo di nulla e potevo consumare quanto mi pareva), qualcuno propone un’interessante virata verso il MEGA.
Il MEGA è il Marx-Engels-Gesamtausgabe, la più vasta collezione al mondo di scritti dei due filosofi, archivio alla base del lavoro del giovane e acuto Saito Kohei, autore del libro Il capitale nell’antropocene, qui intervistato da Einaudi: https://www.einaudi.it/approfondimenti/intervista-saito-kohei/ Scrive tra le altre cose:
Quindi sono in molti in realtà a riconoscere che c'è qualcosa che non va in questo mondo, ma il problema, specialmente a sinistra, è che la politica non è in grado di offrire alcuna alternativa. Il punto non è che non ci siano politiche concrete, che certamente non ci sono, ma che ci manchi anche solo l'immaginazione per proporre qualcosa di radicale, ed è per questo che ho iniziato a scrivere questo libro. Penso che in termini di finanziarizzazione, di tecno-feudalesimo, di cambiamento climatico, la sinistra semplicemente non stia offrendo alternative, e questa situazione deve cambiare. Ciò che ho cercato di fare è fondamentalmente questo: dobbiamo sfidare il capitalismo e se vogliamo farlo, penso che Karl Marx sia ancora molto importante.
L’immaginazione, in effetti, è il modello con cui creiamo il mondo attorno a noi e lo plasmiamo.
Potremmo cambiare sistema di valutazione, come ha fatto il Bhutan, che dal PIL è passato al FIL
https://www.ilpost.it/2024/01/08/cose-la-felicita-interna-lorda/
La guerra fa piangere Tolstoj
A chi non è mai capitato di mandare un messaggio alla persona sbagliata? Crediamo di essere in una chat e invece siamo in un’altra. Un simpatico aneddoto da raccontare, che può magari portare a qualche problema personale. Tutto finisce lì.
A meno che siate Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, e veniate per errore incluso in una chat governativa che parla di bombardamenti e azioni di guerra.
Negli anni è cambiato molto il dibattito sulla guerra. In particolare, ora quando si parla di nonviolenza e pacifisimo, ci si immagina sempre e solo un gruppo di fricchettoni che mette margherite nelle canne dei fucili. Ma l’alternativa alla guerra può e dovrebbe essere un percorso costruito con consapevolezza.
Qualche settimana fa a Rimini si è svolto un incontro sui temi appunto di pace e non violenza, e ci sono in particolare due momenti degli interventi dei relatori che ho trovato molto interessanti per il loro approccio costruttivo, attivo e non semplicemente di opposizione.
Il primo è di Marco Guzzi, docente
e poi Laila Simoncelli, Ministero della pace
È un po’ avvilente che queste voci si levino solo dal mondo cattolico. Ma ancora una volta, come sopra, la sinistra sembra piuttosto assente dal dibattito.
Pensare a quanto si danno da fare gli uomini per uccidersi l’un l’altro è il punto 46 della lista: 100 cose che fanno piangere Tolstoj, un libro molto divertente di cui ho parlato a Tu, io e Proust:
Questo è il punto 46:
Pot-pourri finale
Come sta continuando la discussione sulle nuove direttive del ministero (qui nella scorsa puntata)? Molto bene. Ora è arrivato un questionario da parte del ministero che chiede agli istituti se sono:
assolutamente d’accordo
d’accordo
abbastanza ma non completamente d’accordo ma in generale più sì che no, insomma tutti possiamo fare di meglio ma le indicazioni del ministero andavano già molto bene, è giusto per fare il pignolo e trovare il pelo nell’uovo, ma di base d’accordo
https://www.ilpost.it/2025/03/24/questionario-scuola-indicazioni-nazionali/
Mappa sugli orari di inizio delle riunioni in Italia (via terriblemaps)
In giapponese, l’ideogramma per foresta è costituito dall’ideogramma di albero ripetuto tre volte (in alcuni casi due). Ripetendolo tante volte, si ha davvero la sensazione di vedere una foresta di alberi (Ryūichi Yamashiro).
È tutto! Alla prossima