Di cibo e altre letture #94
Buongiorno a tutti, e ben ritrovati tra le righe dell’insostenibile leggerezza dell’internet, l’appuntamento vagamente settimanale che elargisce link, letture, e qualche riflessione; tutte attività che forniscono un refrigerio almeno intellettuale per proteggersi dall’estate - stagione che, anno dopo anno, attendiamo con un crescente e giustificato timore - e dall’escalation della follia umana.
Uscita particolare questa settimana, qualche riflessione in più, qualche link in meno, e un po’ di cose mie.
Cominciamo!
Cosa mangiamo oggi?
Negli ultimi mesi, il cibo è stato spesso al centro delle mie riflessioni. Non solo perché mi piace cucinare, mangiare e sperimentare, ma anche nei suoi risvolti filosofici, sociali e ambientali.
Partiamo da un bell’articolo di drammatica attualità:
Il cibo è cultura, il cibo è tradizione, ma ancora di più: siamo ciò che mangiamo, come scrisse quasi due secoli fa Ludwig Feuerbach, filosofo tra i primi a occuparsi della dimensione simbolica, etica e sociale del cibo. La frase, come tutti gli slogan riusciti e diventati presto di pubblico dominio, è stata abusata e fraintesa in mille modi, ma, anche nell’uso più superficiale e sbadato, lascia trasparire gran parte del proprio valore.
Per Feuerbach, materialista, contestatore del cristianesimo e del dualismo cartesiano, l’espressione è molto più di un semplice assioma, la frase mette in luce un’intera filosofia: il processo biologico del mangiare investe tutta la soggettività umana; ciò che mangiamo diventa sangue e tessuti e si trasforma nei nostri pensieri. Insomma, noi coincidiamo con ciò che mangiamo. Chissà cosa penserebbe Feuerbach del junk food e dell’effetto che l’attuale cultura dell’iperalimentazione ha su di noi.
Anche la Disney ci ricordava, sulle pagine di Topolino, che siamo quello mangiamo!
Da lui prenderà anche Karl Marx: volete aiutare i lavoratori? Dategli i giusti nutrienti, perché il cibo si trasforma in forza lavoro. Oggi le classi più disagiate nelle società opulente mangiano invece troppi grassi e cibi insalubri. La corsa ai cibi "sostanziosi" è andata fuori controllo.
Qui, se volete approfondire:
https://www.pacinimedicina.it/wp-content/uploads/03_Art_AGGIORNAMENTO_Pungitore.pdf
«La teoria degli alimenti è di grande importanza etica e politica. I cibi si trasformano in sangue, il sangue in cuore e cervello; in materia di pensieri e sentimenti. L’alimento umano è il fondamento della cultura e del sentimento. Se volete far migliorare il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione migliore. L’uomo è ciò che mangia».
per dirla con le sue parole
Gastronomia e gastrosofia sono concetti affascinanti, a partire dal fatto che ci riguardano molto da vicino. Il modo in cui mangiamo è il modo in cui manifestiamo il nostro modo di stare al mondo, di concepire anche il nostro posto nell’ambiente, ma anche l’idea che abbiamo di società. È un intrico molto complesso che ci riguarda nel profondo e arduo da sbrogliare. Forse oggi ancora di più rispetto a un tempo in cui il cibo era principalmente carente, oggi che non solo è abbondante, ma è anche processato per essere sempre più funzionale.
L’alimentazione può dare superpoteri? Nel mondo di Scott Pilgrim sì, i vegani sono più forti degli umani, ma rischiano di perdere tutto dopo 3 sgarri, portando all’intervento della polizia vegana!
Da un lato, spinti da un incontrastabile desiderio biologico e atavico di avere sempre cibo a disposizione e soddisfare il senso del gusto, accumuliamo scorte (che spesso buttiamo) e mangiamo più del dovuto; dall’altro ossessionati dalla salute, può capitare che abbandoniamo l’aspetto più sociale e conviviale del cibo per introdurre solo scialbi apporti nutritivi.
La connessione tra identità e nutrimento deve sbarazzarsi dell’idea che l’identità è una, che è mia, che è un valore assoluto ed una condizione statica dell’essere umano. I corpi sono letteralmente fatti – nutriti – di altri corpi, e il modo più semplice di affermare il proprio potere sull’‘altro’ è quello di incorporarselo. Il corpo vivo si mantiene tale ‘divenendo’ altri corpi: li distrugge come corpi individuali, ovvero come identità. Il nostro linguaggio riflette sempre questo processo.
Gli approfondimenti si sprecano, ma due spunti sono interessanti, il documentario Affamati di spreco andato in onda su Rai Storia ma presente sul tubo
E un libro, un’inchiesta nata da una frase, diciamo così, discutibile (ma dai!) del ministro Lollobrigida
https://www.gamberorosso.it/attualita/ricchi-mangiano-sempre-peggio-libro/
Per vari motivi (scrittura e salute tra i principali, ma anche piacere e gusto), il tema del cibo mi si ripresenta ultimamente sotto varie forme. L’algoritmo lo ha capito e me lo ripropone sotto forma di ricette di ogni tipo (alcune davvero interessanti. Ultimamente mi sono innamorato del kimchi, il cavolo fermentato coreano. Qualcuno ha detto riso al kimchi?), ma mi capita anche in altri contesti.
Ho da poco divorato - mi sembra l’immagine più giusta - La vegetariana romanzo della scrittrice premio Nobel Han Kang. È davvero un piccolo gioiello per come è costruito, per come tratteggia la protagonista attraverso gli sguardi degli altri, prima il marito, poi il cognato e infine la sorella, ma anche per l’angoscia con cui affronta il tema dell’alimentazione.
In questo testo, la scelta della protagonista di diventare vegetariana è tanto repentina quanto inamovibile. Yeong-hye una mattina si sveglia e, dopo aver fatto un brutto sogno, decide di non mangiare più carne. Ma in realtà quello che emerge è un continuo conflitto con l’esistente, con la vita e con le sue dinamiche. Un conflitto irrisolto, come quello di ogni essere vivente, che sfocia nel desiderio di svanire, di annullarsi come creatura e in qualche modo tornare in un circolo biologico meno cruento.
Senza entrare nelle ragioni delle scelte alimentari di ognuno, il veganesimo è un tema che, almeno in Italia, sui social scatena furie belliche e odi inestinguibili, cosa che mi permette di parlare dei dark woke.
Chi sono? Sono utenti legati a tematiche più woke (in senso molto ampio), che decidono di non smorzare i commenti dei troll e dei polemisti solitamente più destrorsi e che rispondono a tono.
Partiamo da un esempio, un simpatico cuoco vegano che risponde a tono ai commenti (certo con la carbonara vegana lo scontro era assolutamente inevitabile):
e ora l’approfondimento
https://www.rivistastudio.com/dark-woke-significato/
Parole prosaiche e poetiche
Avevo altri argomenti appuntati, ma direi che sono andato luuuuunghissimo sul cibo, tra l’altro sfiorando solo la superficie di un tema profondo e probabilmente inesauribile. Per cui una veloce carrellata di cosine mie.
Continuano le semifinali regionali del poetry slam. Mercoledì 18 sarò a Roncofreddo per declamare qualche verso e vedere cosa succede.
L’appuntamento è stato spostato in via I. Oliveti, 104. All’ultimo slam a cui ho partecipato era presente anche Stefano Gardini, illustratore e disegnatore che si è divertito a ritrarre i poeti. Ecco il mio:
A proposito di illustratori, Daniele Caluri sta raccogliendo contributi di tanti disegnatori italiani sulla Palestina.
https://www.facebook.com/colors4palestine
Sono davvero felicissimo di questo annuncio: ricomincia il podcast de La vita segreta delle parole! Dopo una lunga pausa riprendiamo il viaggio tra parole, lemmi ed espressioni insieme a Elianna Gatti e Polidizionario.
Prima puntata, dal vivo, venerdì 20 giugno a Milano al Laud end Praud:
E poi dalla prossima settimana ogni venerdì su spotify e la domenica su Radio Icaro
Ultimissima cosa. Icaroteche è un archivio video che raccoglie testimonianze video della Romagna. Un bel progetto che valorizza il territorio. Questo è il mio video di promozione:
https://www.facebook.com/radioicaro/videos/700159129592886
Pot-pourri finale
L’estate, il tempo del ballo e dei primi amori, come quello per i vecchi computer 8 e 16 bit. E allora ricordiamolo con una bellissima cover chiptune di Flashdance
I cosplayer quando non c’era l’internet e i film li vedevi solo al cinema e quindi andavi a memoria:
Come sarà l’estate? Cosa dice l’oracolo?
chiudiamo con un breve aiuto per le vostre ricette:
Alla prossima!
Ciao