E' un problema del capitano #8
Ciao a tutti e bentornati sono Stefano Rossini e questa è L’insostenibile leggerezza dell’internet. Prima newsletter di primavera, quest’anno entrata il 20 marzo, alle 15.30 circa. Dopo 12 ore di sole e 12 di notte, ora la luce aumenterà mostruosamente - con un allungamento medio di 3 minuti ogni 24 ore - complice anche l’ingresso dell’ora legale nella notte tra sabato e domenica.
Cominciamo…
Siamo solo di passaggio
E cominciamo con una sferzata di ottimismo. I tempi sono difficili, immaginare il futuro è davvero arduo. Nonostante tutto, tra pazzi col dito sul pulsante rosso, aziende che cercano ancora di produrre il più possibile e incrementare fatturati gonfissimi, ciò che mi salva, rimane sempre la filosofia. Vorrei smettere, ma non ci riesco.
Da alcuni mesi ho ripreso a leggere soprattutto gli stoici (ma anche Boezio, Nietzsche, Michaelstadter), e devo dire che guardare le cose da un punto di vista diverso (la famosa massima sulla differnza tra le cose su cui possiamo intervenire e quelle, invece, su cui non abbiamo possibilità di fare nulla, attribuita a mille diversi autori. Ah! parentesi nella parentesi, a proposito di frasi attribuite a qualcuno che non le ha mai dette: eccone 13 mai dette da Einstein), che non è l’inattività, permette di respirare con più calma.
D’altronde, come ci ricorda questo bell’articolo della BBC, lo stoicismo è una guida sicura in tempi incerti, sin dall’antichità: https://www.bbc.com/future/article/20220308-what-ancient-philosophers-teach-us-about-uncertain-times
Quando siamo in mezzo ad una tempesta, quello che possiamo fare è fidare nel capitano della nave. Abbiamo scelto un bravo capitano?
Ah! E la filosofia va a braccetto con l’ironia, quello schiaffo potente che ci sposta dal centro della scena e ci fa guardare tutto da un’altra angolazione. Ci manca George Carlin e la sua capacità provocatoria di guardare l’ambientalismo smontandolo pezzo per pezzo.
O ancora come lo disegna perfettamente Astutillo Smeriglia, in una società divisa tra iperattenti all’ambiente e turbomenefreghisti (per rubare un termine al filosofo)
Parole e libri
È difficile parlare oggi? Non si può più dire nulla, si può fare dibattito, polemica in modo da confrontare le posizioni e acquisirne di nuove?
Pare più difficile, come scrive nella newsletter #CultureWars, Davide Piacenza: https://culturewars.davidepiacenza.it/issues/culturewars-il-paradosso-dell-intolleranza-1091230
Ci può aiutare a scegliere le parole giuste per una tenzone, il sempre attuale Inigo Montoya:
Poi, per non sbagliare, a casa e in redazione, abbiamo una lista di parole (in continuo aggiornamento) da evitare assolutamente:
Questa settimana a Tu, io e Proust un solo libro, che neanche a farlo a posta, si ricollega al tema con cui abbiamo aperto la newsletter: come cercare di vivere bene, o, meglio, come Michele Marziani prova a vivere bene e noi gli rubiamo qualche consiglio (spoiler: mangia piante e fiori selvatici :) e non solo…).
A La vita segreta delle parole, tanto per continuare a rimanere in tema, sono arrivati il deserto (speriamo pochi) e i disertori (speriamo tanti)
Chiudo con le mie cose linkandovi l’intervista che ho fatto a Daniela Gravina, docente di grafica di una scuola superiore riminese che ha realizzato insieme ai ragazzi questi bellissimi cartelloni (e cartoline), portate alla camminata per la legalità dello scorso 21 marzo - giornata in memoria e in ricordo delle vittime innocenti di mafia.
Pot-pourri finale
Quando la fantasia supera la realtà: l’account fake e ironico di confindustria (@confundustria) ha più follower di quello ufficiale
L’immaginazione che non ha mai fine: https://www.instagram.com/reel/CaFE9OtFv5x
Ancora zooooommm! Non mi fermo più: https://www.instagram.com/in_visible_world
Siamo arrivati alla fine pure di questa newsletter. Non è un fake, anche se lo sembra. Voi fatene ciò che volete. Leggetela, condividetela, parlatene a tutti, ripensate il vostro futuro a partire dai link qui presenti, costruite templi in onore della newsletter, o anche no, vedete voi. L’internet mi dà un po’ alla testa.
Ciao, buona settimana e buon appetito