Oggi è quel giorno della settimana in cui esce l’insostenibile leggerezza dell’internet, newsletter che esce in giorni non prefissati, caotici, casuali, togliendo quindi qualsiasi valore all’affermazione che apre queste righe, a parte il valore sostanziale che oggi è il giorno in cui esce la newsletter qualsiasi giorno sia. Consoliamoci col fatto che questa newsletter è priva di dazi.
(questa immagine è presa con googlemaps nel centro di Parigi, quindi: sì, a Parigi c’è un tempio dedicato a Cthulhu)
Cominciamo!
HPL aiutaci a stirare!
Un paio di newsletter fa vi parlavo di un bel libro che stavo leggendo (Il grande libro di HP Lovecraft di Sebastiano Fusco) e di come, nell’introduzione del volume, parte del successo di Lovecraft, così come di Tolkien, venisse ascritto al fatto che le narrazioni dei due autori portassero i lettori in un’altra realtà.
Non una fuga dalla realtà, ma la necessità, in alcuni momenti, di ripararsi dallo tsunami di notizie terribili che ogni minuto ci sovrasta per trovare delle narrazioni meno angoscianti. Un ritorno al mito, all’archetipo, a un significato che sottende la nostra realtà, ma meno oberato dal delirio della follia umana.
Narrazioni che sono comunque uno specchio della nostra realtà, come per tutti i classici, e che soprattutto funzionano proprio per la loro capacità di muoversi sulla falsariga tra il vero e il falso.
D’altronde lo aveva già capito e detto Aristotele, più di duemila anni fa, in letteratura il falso non funziona, il verisimile sì (e questo è anche parte del motivo per cui le fake news fanno così presa https://www.iltascabile.com/societa/fake-news/).
Oggi voglio ripartire da qui, fare una pausa dai deliri ministeriali con le linee guida sull’insegnamento, dai dazi, dai venti di guerra e dai video europei su come preparare kit di sopravvivenza per 72 ore (che poi in realtà ne parlo, più sotto), per parlare un po’ di gioco.
Sarà lo spirito di Play, la fiera del gioco, dietro l’angolo (questo fine settimana, a Bologna, dal 4 al 6 aprile), ma in generale penso e ho sempre pensato che il gioco faccia bene a chi lo gioca e a chi gli sta attorno, per questa sua capacità di farci imparare a prendere le cose meno sul serio e farci venire voglia di giocare con tutto (non voglio contraddire Einstein, ma secondo me Dio ai dadi ci gioca eccome, altrimenti come potrebbe esistere un numero primo come questo?
).
Una delle cose che ho amato sempre tantissimo della letteratura di Lovecraft & Co. sono gli pseudobiblia, ovvero le pubblicazioni - spesso libri proibiti e maledetti - citate come reali, con tanto di notizie sulla stesura, sulle traduzioni, edizioni diverse e lunghi estratti, ma in realtà non esistenti.
Se il Necronomicon è il più famoso, non è però certo l’unico. È anche sbagliato pensare che tutti gli pseudobiblia del corpus dei grandi antichi siano un parto di Lovecraft. In realtà furono creati da lui e dagli altri scrittori con cui era in contatto, come Clark Ashton Smith, Lyon Sprague de Camp, Robert Howard, Henry Kuttner, Robert Bloch e altri.
Sprague de Camp, oltre a partecipare a questo gioco letterario (gli autori dei diversi racconti si divertivano poi a utilizzare le creazioni di altri scrittori nei loro testi), coniò anche il termine pseudobilbion, proprio per indicare le pubblicazioni inesistenti (ma siamo sicuri che non esistano?)
In questo bel post, non solo si parla delle classificazioni degli pseudobiblia, ma si può anche leggere il racconto di Sprague de Camp in cui comparve per la prima volta il termine pseudobiblion:
Il pensiero corre subito alla biblioteca di Babele di Borges, la libreria che contiene tutti i libri scritti dall’uomo, insieme a quelli che saranno scritti in futuro e che potrebbero potenzialmente esistere.
Ma come potrebbe essere questa biblioteca? Qualcuno ha provato a visualizzarla
https://aubreymcfato.com/2016/11/03/la-forma-della-biblioteca-di-babele/
e soprattutto qualcuno ha provato a realizzarla (almeno virtualmente, visto che dovrebbe contenere 10^4677 libri)
Chissà se questo volume troverebbe posto nella biblioteca di Babele:
A proposito di realtà talmente strane da sembrare linee temporali alternative, probabilmente avete visto il video inquietante e delirante della commissaria europea Hadja Lahbib sul kit di sopravvivenza di 72 ore che ogni cittadino europeo dovrebbe portare con sé per affrontare eventuali crisi (qui il video, qui la lettura di Saviano), magari però non avete visto le liste giocose e alternative create in risposta a questo messaggio. Tra le tante, vale la pena di citare quella del bravo Daniele Caluri (parliamo del creatore, insieme a Pagani, di DonZauker!)
Chiudiamo la delirante scoperta di linee temporali alternative parlando di strambi sport europei. Ricordate il campionato di verso del gabbiano? Qui siamo oltre, lo sport si chiama extreme ironing, stirare nei luoghi più estremi e nelle condizioni più difficili, e nel 2002 si è svolto anche un campionato mondiale che speriamo torni presto!
Libri e giochi
Se parliamo di giochi, i libri non possono certo mancare all’appello. Cominciamo proprio dalla perfetta unione di questi due mondi, ovvero i librigame. Tra le tante uscite che saranno presentate a Play, arriva In cerca di libertà - Spezza le catene, un librogioco che tratta di temi complessi e (incredibilmente ancora) attuali come la schiavitù, la deportazione e l’immigrazione. Scritto da Emily Conolan, che vive in Tasmania, è giunto in Italia grazie a Francesco Mattioli, a cui ho chiesto di raccontarci come lo ha trovato e cosa lo ha fatto innamorare.
Se i modi di dire fossero qualcosa di più che semplici figure retoriche? È quello che provano a immaginare Stefano Bartezzaghi e Daniel Pennac in questo libro:
Se passate da Play fate un salto allo stand di Hollow Press, un editore surreale e frastornante che dà vita a pubblicazioni difficili da catalogare. Io mi sono innamorato di Vermis un manualetto (ne sono usciti due volumi) a cura di Plastiboo che si può descrivere come la guida di un gioco che non esiste. Nasce dall’amore per i vecchi giochi di ruolo e dungeon crawler.
Questo mondo ha anche una colonna sonora:
Di giochi, seriamente, si parla in modo interessante in questa newsletter
Pot-pourri finale
Chiusura con tre video legati tra di loro (tema sempre mondi alternativi)
Mister Spock (Leonard Nemoy), ha scritto una canzone su Bilbo Baggins
Bugo ha scritto una canzone su Mister Spock
Bugo, ha dato l’addio al mondo musicale (nella mia realtà alternativa Bugo continua a suonare)
Ciao!