In viaggio con Tommy e Dino #15
Premessa prima dell’intro: questa newsletter doveva arrivare ieri, ma questa settimana ho avuto qualche inghippo. Non è stata colpa mia, lo giuro!
Torniamo a noi: questa che state leggendo, L’insostenibile leggerezza dell’internet, non è solo una newsletter con pochi iscritti, ma un appuntamento e un ritrovo per me importante - e spero anche per voi - in cui scambiarsi consigli e punti di vista.
Ed è così che dopo aver letto la mail della scorsa settimana, in cui si parlava di poesia e si sfiorava Dino Campana, mi scrive un amico e lettore Lorenzo Trenti, e mi dice: “Immagino che tu avrai letto La notte della cometa di Sebastiano Vassalli?” e io sono caduto dal pero.
Qui Dino Campana nella bella rappresentazione di Rocco Lombardi
Non l’ho ancora detto, mi chiamo Stefano Rossini. Cominciamo
Dino e non solo
La notte della cometa, ho scoperto, racconta la vita del poeta di Marradi. Sebastiano Vassalli si è appassionato alla vita sfortunata di Dino Campana e ha passato anni a raccogliere materiale e fonti per ricostruirla il più fedelmente possibile.
Perché fedelmente? Perché negli anni una vasta congerie di leggende e dicerie si era mescolata alla biografia, dando vita ad un racconto inestricabile e poco veritiero. Capita agli scrittori dalle vite bizzarre. E’ capitato a Dino Campana, è capitato anche a Edgar Allan Poe, per citarne un altro.
In particolare su Poe è stata imbastita una vera e propria campagna denigratoria ad opera di Rufus Griswold.
https://downtobaker.com/2017/01/26/2362/
https://www.indielibri.info/2021/05/5-falsi-miti-su-edgar-allan-poe.html
D’altronde le biografie sono un po’ come il curriculum, spesso rimaneggiati e raramente veritieri.
Ma torniamo a Vassalli e Campana. La notte della cometa è un libro bello, scritto bene e un po’ triste, per le vicende che racconta. Ne parlo nella prossima puntata di Tu, io e Proust, in uscita sabato si IcaroTV e da lunedì sul tubo. Vi linko quella della scorsa settimana, che ho voluto dedicare a Valerio Evangelisti.
Per anni Dino Campana è entrato e uscito dai vari manicomi (Imola e Firenze in primis), in cui ha passato parecchi anni e l’ultima parte della sua vita. Un passaggio in particolare mi ha colpito e mi ha ricordato un’immagine simile che mi era rimasta impressa nella mente. Si racconta che a ogni ingresso in manicomio, Dino, strampalato capellone, veniva rasato a zero.
La stessa immagine torna nel film Tommy e gli altri di Gianluca Nicoletti, giornalista, autore del documentario e padre di Tommaso, ragazzo autistico. Tommaso è un ragazzo riccio e dalla capigliatura folta, e Nicoletti immagina un futuro triste, quando lui non ci sarà più, e Tommaso, senza più parenti sarà rinchiuso in un istituto, e, come prima cosa sarà rasato.
Un evento banale, da un punto di vista sanitario, che per me è stato un pugno nello stomaco. L’idea che attraverso la rasatura si tolga la libertà, la voglia di vivere, la personalità scalmanata e tutto quello che non può essere regolato; ecco: non sono più riuscito a togliermi quella visione, quell’idea dalla testa.
Se non avete visto Tommy e gli altri recuperatelo, perché ne vale davvero la pena.
Marradi e la natura
Dino Campana era di Marradi, un piccolo borgo sull’appennino tosco emiliano nel centro della strada che da Faenza porta a Borgo San Lorenzo, nel Mugello. Allargando la tratta, la strada è quella che da Ravenna conduce a Firenze, attraverso il passo della Colla.
Una strada che io da ragazzo facevo tante volte insieme ai miei genitori per andare da Rimini, città in cui vivevo, a Borgo San Lorenzo, città dei miei nonni. Quando poi ho scoperto che Dino era di Marradi, paese per me importante, ma poco conosciuto, questo elemento biografico mi ha reso entrambi ancora più cari.
Tanti anni fa, quando scrivevo di viaggi e territorio (un po’ ancora, ma meno), ho pubblicato parecchi articoli su questo bell’itinerario da fare soprattutto in treno, attraverso la linea faentina. Ne linko un paio, prima che si perdano come lacrime nella pioggia:
https://www.italymagazine.com/featured-story/railsthe-faenza-florence-line
Di natura consumo del suolo e nuove prospettive per il futuro ho parlato questa settimana con Sarah Gainsforth, giornalista freelance e ricercatrice indipendente, che ha scritto su L’essenziale un articolo sulla protezione delle spiagge e il sistema delle concessioni balneari.
Sempre su L’essenziale, alcune settimane fa, è uscito un bell’articolo di Alice Facchini
https://www.internazionale.it/essenziale/notizie/alice-facchini/2022/04/19/ecoansia-giovani
Alice che, per spostarci su altri temi di attualità, questa settimana ha scritto per Valigia Blu sul caso degli Alpini e delle molestie durante l’adunata riminese:
https://www.valigiablu.it/alpini-rimini-molestie/
Pot-pourri finale
Diciamolo tranquillamente: Adrian Fartade è cattivo:
Mappe, mappe, mappe, per me sono una droga e ora ho trovato un altro archivio in continuo aggiornamento:
https://www.reddit.com/r/MapPorn/
Ehi! Chissà perché tutti ce l’hanno con noi europei?!
Chiudiamo con un articolo su un luogo che sulle mappe non c’è, perché, in effetti, non esiste: https://www.ilpost.it/2022/05/06/null-island-atlantico/
E siamo giunti alla fine di questa newsletter piena di contenuti perché maturata per un giorno in più! Se tardava un altro po’ diventava come quelle banane tutte ammaccate.
E con questa immagine vi ricordo, ora che arriva il caldo, di mangiare tanta frutta, bere acqua, non uscire nelle ore più calde e divulgare il più possibile la conoscenza di questa newsletter!
Ciao!