L'ovvietà della torre #59
Ha senso inviare una newsletter di sabato pomeriggio? Ovvio no. Ma noi siamo contro l’ovvietà, per cui la lanciamo comunque nell’etere digitale, pronta a navigare sotto al ponte del primo maggio.
Questa è L’insostenibile leggerezza dell’internet, e io sono Stefano Rossini, ovviamente.
Cominciamo!
Ovviologia
Per motivi vari ed eventuali (e per una trasmissione: Mezzogiorno di Focus), questa settimana mi sono occupato di ciò che è ovvio, o, per dirla meglio, di ovviologia. E per la mia ricerca sono partito dall’insostituibile Forse Queaneau - Enciclopedia delle scienze anomale.
Che comincia con una descrizione della materia:
L’ovviologia è la scienza di parlare molto dicendo continuamente cose ovvie.
L’ovviologia sfrutta intensivamente il principio di identità, secondo cui un cavolo è un cavolo e non una rapa, e pertanto si comporta da cavolo,
L’affermazione contenuta nell’elogio funebre di Jacques II de Chabannes signore di La Palisse (1740-1525) secondo cui “un quarto d’ora prima di morire egli era ancora in vita”, per quanto logicamente inoppugnabile e umanamente stupida, tuttavia ci colpisce e ci obbliga a riflettere su quello scarto minimo che esiste tra morte e vita.
L’ovviologia può dunque farci scoprire cose sempre sapute, ma che non abbiamo mai osato dirci.
L’ovviologia è una Weltanschauung a cui non sfugge neanche il più raffinato giornalismo.
Il Forse Queneau continua poi citando il pensiero di Swami Brachamutanda (Bora Bora 1818 - Baden Baden 1919), parto della mente geniale di Umberto Eco.
https://claudiochiaramonte.wordpress.com/2017/11/08/il-pensiero-di-brachamutanda/
Il mare dell’internet è pieno di pagine che propongono divertenti ovvietà, tra cui, quelle più famose della Dottoressa Grazia Arcazzo e del supereroe Capitan Ovvio.
Ma l’ovvietà è qualcosa di più di un meme, è, diciamo, una versione del nostro caro Rasoio di Ockham, per cui se senti rumore di zoccoli è più probabile che sia un cavallo e non una zebra - a meno che tu sia in Africa - come raccontato in questo bell’articolo che mette insieme il bias dell’ovvietà, il rasoio appunto, e la storia del ladro gentiluomo William Francis Sutton che alla domanda “perché rapini le banche”, rispondeva “perché è lì che ci sono i soldi”.
https://centrostudi.comunicazionestrategica.it/un-ladro-gentiluomo-un-rasoio-e-il-bias-dellovvieta/
E come è ovvio che sia in questa newsletter, eccovi l’ultima puntata di Tu, io e Proust in cui parlo del romanzo di fantascienza (cyberpunk) La Torre
Bello non solo il libro, ma anche la copertina
E visto che parliamo di torri, lasciamo spazio ad un meno conosciuto, ma sempre fenomenale Franco Battiato.
Cose meno ovvie
ilPost distrugge le mie credenze: i 10mila passi non hanno alcun valore.
https://www.ilpost.it/2023/04/28/mito-diecimila-passi-salute
Poi, per carità, camminare vale sempre e comunque la pena…
Sicuramente non sono ovvie (anche se spesso altalenanti) le puntate di Black Mirror di cui è appena arrivato il trailer della sesta stagione.
A proposito di miti sfatati - questa settimana saltiamo di palo in frasca - sto riconsiderando le mie convinzioni su Ezra Pound, poeta dal peso politico ingombrante, ma che poeticamente è estremamente affascinante:
https://www.carmillaonline.com/2023/03/20/il-pozzo-senza-fine-di-ezra/
Bella questa foto pubblicata su fb da Crypto, vero?
Bhe, a molti utenti non piace, perché stranamente ha quei colori che cercano di farci diventare amici e sostenitori dell’Ucraina contro la nostra volontà! Cosa non ci dicono questi fotografi subdoli?
Già! Il mondo dei commenti sui social è arrivato a baratri insopportabili.
Anche se, a proposito di ovvietà, pare che la guerra sui social abbia perso molto del suo appeal:
https://www.wired.it/article/ucraina-guerra-interesse-persone-social-network-zelensky/
Pot-pourri finale
Scopri anche tu se il tuo amico è un replicante con la versione da tavolo del test Voight Kampff!
C’è un thread su Instagram che paragona Pedro Pascal ai funghi.
Ok, siamo 8 miliardi, ma dove esattamente?
Nel futuro le cose potrebbero cambiare e l’Africa saltare ai primi posti:
https://www.agi.it/estero/news/2022-11-19/futuro-africa-si-gioca-prossimi-30-anni-18877858/
Eccoci alla fine!
Siamo arrivati in ritardo ma c’è un giorno più di cazzeggio per spulciare i link. In ogni caso riposatevi, fate pic-nic (pioggia permettendo) e ci si risente la prossima settimana. Ciao!