Morti, non ancora morti e cani non morti #74
Salve a tutti e ben ritrovati tra le righe di questa newsletter dopo una lunga pausa dovuta più che altro a troppo lavoro e poco tempo libero.
Dall’alba dei tempi la morte esce dalle fottute pareti, e oggi più che mai. Parliamone quindi, in libri, storie presidenziali, improbabili satanismi and so on.
Non poteva mancare “il Bart il”.
Cominciamo!
È arrivato l’immortezzaro
Sto leggendo in questi giorni un libro davvero molto ben scritto e coinvolgente: Malinverno di Domenico Dara. Il protagonista, Astolfo Malinverno, è un bibliotecario becchino del piccolo paese Timpamara, in un non meglio imprecisato sud Italia. Peculirità di questo paesino è la presenza di un macero che distrugge libri vecchi per recuperare carta. Questo ha portato in paese una mole enorme di vecchi libri con pagine che ogni tanto volano per la città, e ha trasformato quasi tutti gli abitanti in lettori. In ogni caso, ispirati dalle pagine che occasionalmente leggono, tutti gli abitanti di Timpamara hanno nomi letterari o quasi.
Essendo Malinverno becchino, oltre che bibliotecario, la morte gira parecchio per queste pagine. Uno dei passaggi più struggenti è quello della morte di un vecchio timpamariano, che negli ultimi anni di vita si appassiona a Proust e, dopo la lettura della Recherche, decide di scrivere la propria biografia. La scena delle sue ultime ore di vita è presa di peso proprio dalle pagine di Proust, in particolare dalla morte del povero Bergotte. Una bella trovata.
https://imalpensanti.it/2019/01/lultimo-respiro-di-bergotte/
Ne parlerò presto a Tu, io e Proust, ma devo dire che è un libro che mi sta davvero appassionando, capace di giocare con la letteratura e con temi profondi senza diventare saccente o spocchioso.
Nell’ultimo TI&P ho invece portato un libricino a cui mi sono affezionato tanto, e che parla di pioggia.
A proposito di cimiteri e morte:
Kimberly Mckean, nel suo podcast parla di turismo cimiteriale e intervista Claudia Vannacci, autrice di Cemetery Safari Italia.
Qui il podcast:
E qui la pagina Instagram di Claudia Vannacci:
https://www.instagram.com/viaggiverdeacido/
E per cambiare media ancora una volta, nelle ultime settimane sono diventato succube di un gioco per PC in cui il tuo scopo è… fare il becchino!
La morte di cui non vorremmo parlare
La morte può essere esorcizzata; possiamo provare a trasformarla in un tema da affrontare vis a vis, anche se è una battaglia che sul lungo percorso perderemo, ma è più difficile parlarne quando la incontriamo nelle forme peggiori della quotidianità.
Più ancora degli episodi orribili di cronaca - come l’omicidio di Giulia Cecchettin - è la risposta che dà la società civile a gettare luce su chi siamo. E ancora una volta è il modo in cui questo femminicidio è stato affrontato - attraverso la polarizzazione dei social e una narrazione tossica - che mostra i limiti del nostro dibattito. Come racconta molto bene Davide Piacenza nell’ultima puntata della sua newsletter:
Molto bella anche l’analisi di Leonardo Bianchi sul tema satanismo, di cui qualcuno ha accusato la sorella di Giulia, Elena.
https://facta.news/storie/2023/11/23/panico-satanico-cecchettin/
E ora: il momento WTF della settimana.
Cosa può mettere assieme la morte, la follia, la peggior fantascienza e la più profonda idiozia? Ma ovviamente lui: Javier Milei, il neoletto presidente argentino, il nuovo agente del Caos che si aggiunge agli altri leader mondiali di cui faremmo volentieri a meno.
Guardate questa foto. Caruccia, eh? Un uomo insieme ai suoi amati cani!
Questi quattro cani, sono quattri cloni di Conan, il cane tanto amato da Milei, ma così amato, che quando morì, nel 2014, prima lo contattò attraverso una seduta medianica durante la quale il cane lo consigliò di candidarsi a presidente dell’Argentina, e poi lo fece clonare per riprodurlo in quattro esemplari da avere con sé.
https://time.com/6337474/javier-milei-argentina-president-cloned-dogs-advice/
Philip Dick non sei nessuno!
Pot-pourri finale
Per questa settimana un pot-pourri non a tema viaggio ma a tema morte, così, per concludere con una folata di joie de vivre questa newsletter.
e un link storico geografico, dai!
https://unitalianoinislanda.com/2023/11/09/perche-la-letteratura-norrena-non-parla-di-aurore-boreali
Siamo in fondo. Alla prossima settimana, spero!