Newsletter prometeiche e brutte cicogne #69
Ehi! È ormai metà settembre. L’estate sta finendo e un anno se ne sta andando. Comincia il periodo della malinconia, sarà forse il caso di riprendere questa garrula newsletter dopo qualche settimana di pausa?
Ehm… prossima settimana potrebbe di nuovo saltare, ma forse no. In ogni caso da quella dopo riprenderà tutto regolarissimo!
Linciaggi e cicogne
Le notizie si consumano in fretta. Arrivano e scompaiono nell’arco di una giornata, nonostante la eco suscitata. Lo scorso venerdì, il titolo di apertura di tutti i giornali era dedicato al linciaggio, avvenuto a Roma, nel quartiere Quarticciolo, di un borseggiatore di origine indiana.
Il video mostra il pestaggio ad opera di un gruppo di quattro cinque persone, a cui si aggiungono alcuni passanti. Pestaggio che non si ferma neanche quando l’uomo cade a terra e non prova neanche più a fuggire.
Il linciaggio è la cartina tornasole dell’assenza dello stato e delle basi del vivere civile, ed è stato giustamente condannato da più parti. Qualche giorno dopo è emerso che gli autori del gesto erano a loro volta piccoli criminali.
Anche in questo caso, però, la parte più interessante e atroce della notizia riguarda la ripercussione sui social. Dei 1300 commenti che accompagnano il video postato sulla pagina di ansa.it, la quasi totalità è contenta, festante, sbavante di gioia. Si va dalla felicità per il popolo che si è svegliato, al delirio per una giustizia che finalmente è stata ben elargita. Se proprio volete rovinarvi la giornata li trovate qui: https://www.facebook.com/AgenziaANSA/videos/1690856691339675
Pare che il povero Cesare Beccaria si sia rivoltato così tanto nella tomba da aver aperto una voragine sotto la città di Milano - quest’anno, tra l’altro, Dei delitti e delle pene compie 260 anni, portati benissimo per lui, malissimo per noi.
(ci lamentiamo dello stato pietoso del nostro vivere civile, ma ho scoperto che in America da poco tempo il linciaggio è un reato federale. Prima, tutto sommato, perché non farlo?!
Tornando ai social,
La rete è emotività senza freni
Scrive Nicola Lagioia nel bellissimo La città dei viv, romanzo d’indagine sull’omicidio di Luca Varani. E ancora:
Viveamo in una città [Roma] in cui reagire alle tragedie a colpi d’astio era un sistema per non soccombere. Ci gonfiavamo di cinismo per sopravvivere al cinismo.
Rimane valida anche la lezione di Eco, che i social danno voce a idioti che c’erano anche prima ma che non avevano tutto questo potere di farsi sentire. Questo mito dello stato di natura, della difesa fai da te, della prevaricazione del più forte, per me, si scontra con la natura stessa, non così benigna come immaginiamo. Questo sì, che è un video forte.
Significati casuali e cambiamenti di personalità
Chissà se per un’umanità ancora così barbara, Prometeo si sarebbe sacrificato. Avrebbo donato il fuoco per poi essere torturato in eterno da Zeus? Forse no. La bellissima storia del Titano mi è tornata in mente qualche giorno fa dopo aver visto la suggestiva messa in scena allestita questa estate al teatro greco di Siracusa e disponibile su rayplay:
https://www.raiplay.it/video/2023/08/Prometeo-incatenato-9c76d69f-e439-47fa-a62f-fe3af9949755.html
Prometeo l’ho conosciuto e amato per vie traverse. Da ragazzo, a 16 anni, trovai su una bancarella una copia del Prometeo liberato di Shelley, che divorai, e solo dopo arrivai al Prometeo incatenato di Eschilo.
C’è una cosa che mi ha sempre incuriosito. Il Prometeo incatenato non si piega di fronte alla punizione di Zeus, è un simbolo di rivalsa pur nella sconfitta. Oggi infatti “prometeico” è un aggettivo che indica qualcosa di titanico, ribelle, una sfida inaudita contro forze immani. Ed ha questo significato perché la nostra conoscenza sedimentata nei secoli di Prometeo si ferma al primo libro di Eschilo, l’unico sopravvissuto, che finisce con Prometeo punito per l’eternità. Nel Prometeo liberato di Eschilo, andato perduto e mai giunto fino a noi, alla fine il Titano scende a patti con Zeus, dopo tutta la rabbia, il rancore, l’astio e l’insurrezione del primo.
Se lo avessimo avuto disponibile, con il suo ritorno all’ovile, oggi cosa avrebbe significato prometeico? Qualcosa tipo: mi ribello, faccio la voce grossa, però poi, dai, alla fine siamo amici, va bene così non mi arrabbio, facciamo pace?
Saremmo tutti molto più prometeici…
Via, ora alleggeriamo questa newsletter con qualche contenuto più divertente. Rimaniamo sulle parole con questa mappa dei toponimi longobardi in Italia:
https://italiastoria.com/2021/08/03/la-mappa-della-toponomastica-longobarda-aggiornata/
Senza dimenticare spranga!
Non so se l’avete notato, ma per qualche strano percorso virale e inconoscibile dell’internet, Gerry Scotti sta spopolando sul web per una serie di video, fatti con l’aiuto dell’ormai sempre più presente intelligenza artificiale, in cui interpreta le più disparate canzoni.
Se volete tuffarvi in questo delirio, potete partire da qui:
Pot pourri finale
Se decidi di mettere uno spartito sulla copertina di un caffè di nome Amadeus, magari fa’ che sia qualcosa di Mozart, no? Spoiler: no.
Qualcuno ha mai visto questa simpatica ragazza di colore? Pare sia amica di gente importante!
Da quanto non vedete una bella mappa?
E questo è tutto!
Ci sentiamo prestissimo. Tra l’altro, a breve, ci saranno grandi novità! Rimanete sintonizzati - e iscritti!
Ciao!