Non è morto ciò che in eterno può attendere... #86
…e col volgere di strani eoni anche la morte può morire. Che bello riemergere dai fondali oceanici dell’oblio con una nuova puntata della newsletter dopo mesi di pausa. Mesi in cui, vi confesso, mi è molto mancato questo appuntamento. Magari anche a voi, o magari no. Io spero di sì. In ogni caso proverò ad essere di nuovo più presente, anche perché il mondo è sempre più caotico, e cercare di capirlo senza l’aiuto e il supporto dell’Insostenibile leggerezza dell’internet è davvero arduo! Dopo questo tristissimo autoelogio, partiamo!
Visto il ritorno con citazione lovecraftiana, apriamo con un simpatico risveglio cthulhoide del divertente Unspeakable vault of Doom di François Launet
Riempire la stanza di merda passando dalla finestra
In questi mesi ho riempito fogliettini reali e virtuali di appunti che avrei voluto settimanalmente rilanciare qui, e poi, una volta per il lavoro, una volta per altri impegni, una volta per la pigrizia, ho perso qualche appuntamento di cui ormai non ha più senso parlare. Ma alcuni di quei link sono ancora tutti di attualità.
La fantascienza distopica avrebbe dovuto essere un avvertimento, non un manuale di istruzioni come invece sta diventando. Leggi il racconto dell’ancella e pensi, ma dai! Vuoi che succeda? Leggi Dick, Orwell, Bradbury, Burgess, Huxley e McCarthy e cominci a sospettare che qualcuno stia prendendo appunti e provi a mettere in pratica qualche direttiva (qualche consiglio di lettura distopica? Sei sicuro? Vuoi proprio rovinarti la giornata? Fa’ tu! https://www.illibraio.it/news/narrativa/romanzi-distopici-da-leggere-570401/).
Le continue sparate di Trump e Musk, dalla Groenlandia a Gaza, oltre a essere lo sfoggio di una politica muscolare che appaga tanti occidentali in crisi di identità, hanno come risultato di alzare l’asticella del machecazz? Il nostro tentativo di capire cosa sta succedendo e di cercare di orientarci in questo caos.
È il concetto della finestra di Overton. Joseph Overton, sociologo americano, ha studiato nella sua breve vita i meccanisimi di persuasione e manipolazione partendo dal mondo del marketing e finendo, come capita a noi, nel mondo della politica.
Il concetto, semplificato, è: noi abbiamo una finesta concettuale con cui inquadriamo il mondo e ciò che riteniamo accettabile. Ma questa finestra, questa inquadratura può essere spostata, comprendendo cose che un tempo non ritenevamo possibili.
I sei passaggi attraverso cui questa idea entra pian piano nella nostra finestra sono:
Impensabile
Radicale
Accettabile
Ragionevole
Diffuso
Legale
Tu intanto la spari, poi, a forza di alzare l’asticella, quello che hai detto qualche giorno fa, oramai superato, non sembra più così strano.
Il concetto è raccontato bene qui: https://left.it/2022/02/22/la-finestra-di-overton/ e in questa puntata della bella newsletter Ellissi
(un cambio di prospettiva shockante!)
Come si cambia quindi queta finestra? Per dirla come la dicono i teorici trumpiani: riempiendo la stanza di merda: https://www.vox.com/policy-and-politics/2020/1/16/20991816/impeachment-trial-trump-bannon-misinformation
e facendoci diventare Infobesi
Sarebbe quasi divertente se non fosse, come racconta Valigia Blu in questo articolo lungo e molto bello, un meccanismo che alla fine compromette il sistema democratico:
https://www.valigiablu.it/project-2025-heritage-foundation-donald-trump/
Leggendo questo articolo sembra davvero di ritrovarsi nella fantascienza, tra neoriccastri che affermano che la democrazia è un sistema fallimentare e dovrebbe essere sostituita da una monarchia tecnocratica retta da un amministrato delegato, e tecno-nazi-ricconi che hanno fondato una società che si chiama Palantir. Come dire, quando guardi dentro l’abisso, l’abisso guarda dentro di te.
Dobbiamo stare molto attenti!
A proposito di mondi tolkeniani, prendiamoci un respiro da questo incubo e guardate che bello questo disegno che in una sola tavola racconta tutta la storia de Lo hobbit
Libri: non solo distopie ma anche funghi
Chiudo il capitolo distopie con una citazione - su cui non mi dilungo perché non ho ancora letto il saggio, romanzo in questione.
La meritocrazia (neologismo coniato dal sociologo britannico Michael Young nel romanzo distopico L'avvento della meritocrazia del 1958) è un concetto usato in origine per indicare una forma di governo distopica di estrema disuguaglianza economica e sociale nella quale la posizione sociale di un individuo viene determinata dal suo quoziente intellettivo e dalla sua attitudine al lavoro.
https://www.edizionidicomunita.it/catalogo/avvento-della-meritocrazia/
Tante le letture fatte in questi mesi, tra cui la chiusura della trilogia dei funghi (nome mio, nulla di istituzionale. I primi due sono: Il fungo alla fine del mondo di Anna Tsing, L’ordine nascosto, di Merlin Sheldrake) con: La via del bosco. Una storia di lutto, funghi e rinascita, di Litt Woon Long, un libro intimo, malinconico e piacevolissimo sui funghi e la morte.
A proposito di Proust, da qualche giorno c’è una pagina instagram dedicata, non volete iscrivervi?
https://www.instagram.com/tu_io_e_proust/
Tornando ai funghi:
Lo sapete che esiste una chiesa dei funghi? A metà tra spettacolo, esperienza lisergico-musicale e trip filosofico. Spero di assistere a una funzione il prima possibile, ma mi reputo già un accolito del culto.
Pot-pourri finale
Tema del giorno la complessità, per cui perdiamoci in un icosaedro infinito:
https://www.instructables.com/Infinity-Icosahedron-20/
Ricordate, le distopie bruciano libri.
Spero che accada il più tardi possibile, ma quando arriverà il momento, voglio morire così:
Alla prossima!