Piccoli europeisti crescono #87
Cari amici, lettrici e lettori rieccoci qui con la nuova puntata dell’Insostenibile leggerezza dell’internet, una newsletter che esce sempre a giorni irregolari, orari improbabili e programmazioni strategiche che con la SEO e i corsi di content marketing del tipo “come raggiungere i milioni di utenti con una newsletter” ci azzeccano molto poco.
Ma noi andiamo avanti! Cominciamo!
Europa über alles
Se c’è una cosa che la storia ci insegna, è che la storia non insegna niente; anche se, guardando indietro, i periodi storici in cui le frontiere si chiudono, gli stati mettono dazi gli uni contro gli altri e tutti corrono al riarmo perché i vicini si stanno riarmando, solitamente non sfociano in decenni di pace.
Meditavo su queste cose, preparando qualche link e qualche riga di accompagnamento, quando ho visto la notizia che ha ribaltato completamente l’argomento di questa puntata.
Ed è l’editoriale di Domani uscito mercoledì 12 dal titolo: Occidentalismo, sessismo, autoritarismo sono le fondamenta della nuova scuola di Valditara
C’è in realtà un punto di contatto tra questi temi, che viene esplicitato anche nell’articolo:
È il manifesto programmatico di una destra che si sente forte – anche per il panorama internazionale che si sta configurando – e che vuole lasciare la propria impronta sulla scuola.
Ed è innegabile. La destra ha vinto la comunicazione e la propaganda. La sinistra quando va bene insegue, ma nella maggior parte dei casi è proprio sparita dall’orizzonte comunicativo. Cosa dice la sinistra, cosa fa la sinistra?
Niente, o non c’è, o se c’è, non parla.
E allora i valori da veicolare sono quelli da sempre cari alle destre: autoritarismo, religione, visione di una patria mitica, rispetto delle gerarchie; ma nonostante questa enfasi sulla figura del maestro che ricorda la retorica del libro Cuore (con addirittura una citazione da Giovenale: Maxima debetur magistro reverentia), gli insegnanti vengono abbandonati a loro stessi, precarizzati, scaricati e lasciati soli ad affrontare temi di cui in teoria non possono parlare.
Concetti come femminicidio, bullismo e identità non esistono o vengono ridimensionati a questioncine di poco conto. Insomma, la realtà di riferimento è un’altra. Questa, ad esempio.
grazie alla pagina recensioni malsane reloaded
Un altro aspetto che emerge è la visione occidentalecentrica della scuola. Forse non sono la persona più adatta a parlare di questo aspetto, perché sono sempre stato molto eurocentrico: grande amante della filosofia, letteratura, musica e cultura occidentale. Penso che l’Europa abbia fatto tanto (e anche tanti casini, eh), ma che al di là delle inclinazioni personali, la scuola debba essere più globale, mondiale, anzi, diciamo ecumenica (visto che anche l’aspetto religioso e biblico è particolarmente apprezzato da questo governo).
E allora, incominciare il capitolo sulla storia con una citazione da Marc Bloch:
Solo l’Occidente conosce la Storia. Ha scritto Marc Bloch: «I greci e i latini, nostri primi maestri, erano popoli scrittori di storia. Il cristianesimo è una religione di storici. […] è nella durata, dunque nella storia, che si svolge il gran dramma del Peccato e della Redenzione».
Altre culture, altre civiltà hanno conosciuto qualcosa che alla storia vagamente assomiglia, come compilazioni annalistiche di dinastie o di fatti eminenti succedutisi nel tempo; allo stesso modo, per un certo periodo della loro vicenda secolare anche altre civiltà, altre culture, hanno assistito a un inizio di scrittura che possedeva le caratteristiche della scrittura storica. Ma quell’inizio è ben presto rimasto tale, ripiegando su se stesso e non dando vita ad alcuno sviluppo; quindi non segnando in alcun modo la propria cultura così come invece la dimensione della Storia ha segnato la nostra.
Ci sarebbe tanto da discutere, ma la presa di posizione è piuttosto chiara.
Un altro articolo commenta il documento del governo, confrontandolo con quello precedente del 2012 - https://www.scosse.org/primi-appunti-sparsi-sulle-nuove-indicazioni-per-la-scuola-dellinfanzia-e-il-primo-ciclo-di-istruzione - e tra le altre cose nota: La parola occidente compariva un’unica volta nelle Indicazioni del 2012 con riferimento all’impero romano, nell’ambito delle competenze storiche da acquisire al termine della scuola primaria, mentre compare ben 12 volte, rigorosamente maiuscola, nelle Nuove indicazioni appena pubblicate, a partire dallo spaventoso incipit sul concetto di libertà.
Anche maestro, nel documento, è scritto sempre con la maiuscola: Maestro!
Un conoscente, insegnante di musica, che non posso citare perché la scuola prende provvedimenti con i propri dipendenti che la criticano, scrive in un post su facebook:
"Conoscere la storia della musica. Descrivere le caratteristiche principali dell’evoluzione della musica, identificando i principali compositori e/o opere significative di ciascun periodo". Nelle Indicazioni passate non c'era l'espressione "storia della musica" (GRAZIE A DIO) e io ne sono stato sempre immensamente felice. Il libro su cui io studiai storia della musica premetteva che la definizione di storia della musica è "storia della musica colta occidentale". Una bella prospettiva, devo dire (a cui pure siamo stati tranquillamente abituati). Quindi la tradizione orale non ci interessa, quella non è "storia". Non son storia le danze popolari, non son storia le polifonie non occidentali, non è storia il jazz, non son storia le vocalità diverse dalla nostra, non son storia le scale e gli intervalli diversi dai nostri. Quindi tutto quello straordinario mondo che l'etnomusicologia ci mostra, la meraviglia delle prime registrazioni sul campo, i racconti e le testimonianze di Curt Sachs (alias i miei nutrimenti)...non sono musica.
Un’altra insegnante, della scuola primaria, aggiunge: Il problema è che ci vogliono imporre i contenuti dicendo cosa vale cosa no. Cosa è degno di essere trasmesso ai futuri italiani e cosa no.
A proposito di presunta supremazia dell’occidente, siamo abituati a pensare che il primo libro edito con la tecnica della stampa a caratteri mobili sia la bibbia di Gutenberg, e invece è il Jikji, stampato in Corea nel 1377
https://www.esquire.com/it/lifestyle/tecnologia/a42004210/invenzione-della-stampa/
Comunque ci sono delle cose per cui l’Europa è meglio. Qui da noi si svolgono i campionati di verso del gabbiano:
Andiamo a Cabot Cove
I libri ci salveranno? Qualcosa ci salverà? In questo momento la luce in fondo al tunnel sembra un autotreno che viaggia contromano. Nei libri però possiamo almeno trovare un po’ di respiro dal delirio del quotidiano.
A tal proposito mi viene in mente l’introduzione al bel tomo Il grande libro di H. P. Lovecraft di Sebastiano Fusco, su come il successo di scrittori come HPL e Tolkien nei confronti delle generazioni più giovani sia dovuto - tra le altre cose - alla possibilità che davano questi testi di sottrarsi dalla vita quotidiana.
Certo, poi è vero che nelle pieghe di quelle pagine incontravi simpaticoni del calibro di Azathoth, Yog Sothoth e compagnia bella, ma per certi versi è sempre meglio che avere a che fare con esponenti dell’umanità odierna.
Il libro in questione è molto bello, più di quanto pensassi (l’ho preso con un certo timore), ma ne parlerò in una futura puntata, perché il libro di questa settimana è:
Se fossi Jessica Fletcher, di Lucia Bandini, il manuale che ci insegna a vivere come la nostra eroina!
Che bello preparare torte di mele, scrivere romanzi, perculare sceriffi e scoprire gli assassini che costellano il Maine (anche se, lo sappiamo tutti, è Jessica la vera autrice di tutti i delitti).
Pensate di essere più bravi di Jessica? Potete scoprirlo partecipando al Solve-along-Murder-She-Wrote:
https://www.solvealongamurdershewrote.com/
Vi piace risolvere casi, vi piacciono i misteri e i giochi enigmistici? Bene, potreste vivere più a lungo.
A proposito di settimane enigmistiche, guardate che bella questa soluzione del New York Times che fa felici tutti!
Pot-pourri finale
Visto che si parlava di scuola, questa potrebbe essere una prova invalsi da far fare ai ragazzi:
O anche questa:
Per chiudere, come sarebbe un film horror girato da Wes Anderson?
È tutto! Alla prossima