Società generose, algocratiche e mangerecce #13
Buon venerdì e ciao a tutti! E’ stata una settimana pesante di duro lavoro, che però ha portato tanti contenuti alla newsletter che state per scorrere verso il basso (volevo usare “sfogliare”, che state per sfogliare, come metonimia - se ricordo bene le figure retoriche - ma mi è sembrata un’immagine desueta).
Io sono Stefano Rossini e questa è l’insostenibile leggerezza dell’internet la newsletter che grazie a centinaia di link, scosta il velo di Maya dal web e lo mostra per cio che è.
Cominciamo
Partiamo dall’internet
Nell’ultima puntata di una bella newsletter che seguo e vi consiglio, Zio, si parla di pagine e video motivazionali che stanno intasando ogni social. Come altri fenomeni, le immagini motivazionali (e i video), preesistono all’esplosione di internet, ma nel mondo online hanno trovato un’enorme cassa di risonanza e grande amplificazione.
Parliamo insomma delle immagini evocative con un testo che ci spinge a fare di più, a non fermarci, a rialzarci quando cadiamo. Consigli anche giusti, per carità, che però arrivano a produrre aberrazioni del tipo “mi avete buttato in mezzo ai lupo e ne sono uscito capobranco”.
Altri esempi in questo fantastico account instagram: https://www.instagram.com/motivation_way_/
Io sono sempre stato refrattario a questo tipo di messaggi, e qualche anno fa, in linea con il mio pensiero solare e colmo di speranza e aspettative per il futuro, ho fatto il mio primo e unico poster motivazionale.
Altro tema affascinante che in parte spiega perché siamo sommersi da questi contenuti è quello, ormai diventato quasi mistico e sacrale, dell’algoritmo, l’entità cybernetica che controlla il mondo (non è proprio così, ma più o meno…). La cosiddetta algocrazia
Un termine dalla storia molto interessante: https://id.accademiadellacrusca.org/articoli/dallalgocrazia-allalgoretica-il-potere-degli-algoritmi/
Attenzione! Seguire le vie tortuose dell’algoritmo può far cadere nella tana del bianconiglio, che è piena di fascisti: https://www.mediamatters.org/tiktok/tiktoks-algorithm-leads-users-transphobic-videos-far-right-rabbit-holes
Delle derive complottiste di Tik Tok ne parla anche la newsletter Complotti!
E comunque lo sappiamo tutti che l’internet è dei gatti
Risvolti inquietanti della guerra ed eroismi
Tutti i risvolti della guerra sono inquietanti, ma alcuni di più. Come certe notizie che all’improvviso esplodono su certi giornali talmente assurde e deliranti che non sai più come commentare: https://www.repubblica.it/esteri/2022/04/28/news/delfini_difendono_flotta_russa_sebastopoli-347270997
Poi dice che uno diventa complottista signora mia! Ma anche in questo caso l’internet ci aveva avvertito, ricordate?
Probabilmente hanno fatto a quei poveri delfini la cura Ludovico mostrandogli questo video a ripetizione.
A proposito di mare, la puntata di questa settimana de La vita segreta delle parole è dedicata alla balena, e al suo omonimo maschile il baleno.
Sempre in tema guerra, facendo ricerche di lavoro, sono incappato nello “spirito di Dunkirk”. Conoscevo bene l’episodio storico, ma non sapevo avesse coniato un’espressione.
Il salvataggio di migliaia di soldati britannici dalla costa francese avvenuto nel maggio-giugno 1940 ad opera di una flotta di centinaia di imbarcazioni civili ebbe un impatto eccezionale sul popolo britannico. Titmuss, scienziato sociale britannico e fondatore dello studio delle politiche sociali (un vero e proprio ambito di studio, distinto nelle università inglesi dalle scienze politiche Ndt), vide in questo spirito i semi di una imminente «società generosa». Come ebbe a scrivere nell’estate del ’40, con Dunkirk, «lo stato d’animo della gente cambiò, e, in una reazione simpatetica, così cambiarono i valori. Se si doveva condividere i pericoli, allora bisognava condividere anche le risorse».
Questo è l’articolo da cui è tratto che parla di modelli di società e benessere, temi scomparsi dal dibattito politico con l’avvento prima della pandemia e poi della guerra.
https://jacobinitalia.it/lo-spirito-di-dunkirk-e-il-mondo-del-benessere/
Chiudiamo col cibo
Tre articoli diversi ma interessanti, che hanno a che fare con i cambiamenti a cui stiamo assistendo. Da un lato il tentativo di mettere in discussione i modelli alimentari (spreco ed esagerazione) e di affrontare crisi e mancanza di materie prime, dall’altro l’aspetto più simbolico del cibo, soprattutto del pane.
Abbiamo davvero bisogno di tre pasti al giorno? https://www.bbc.com/future/article/20220412-should-we-be-eating-three-meals-a-day
Mangiare bene non è etico? https://goadnews.com/in-a-hungry-world-is-eating-well-unethical/
Il valore simbolico del pane: https://www.indiscreto.org/veniamo-da-pane-carestie-e-guerre/
Ma anche dal mondo del cibo, torniamo a parlare di internet e di algoritmi. Io volevo essere un po’ più serio e analitico, ma qui è davvero dura:
Ho una sola richiesta da fare ai potenti che ci governano e che ci mangeranno. Io vorrei essere mangiato dal signor Creosoto.
Pot-pourri finale
Ma lo sapete che anche le api si ubriacano? Ce lo ha detto il professor Polazzi a Mezzogiorno di Focus:
Per l’immancabile serie mappe:
Se siete arrivati qui significa che avete sfogliato tutta la newsletter, o meglio ancora, l’avete scorsa. Se fate la stessa cosa con la puntata di una settimana fa, avrete scorso la newsletter scorsa.
E con questa sympaticissima boutade ci salutiamo a venerdì prossimo!
Ciao
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