Viaggi strani e perturbanti #21
Buon venerdì, tra poche ore finiremo di lavorare e potremo sudare a morte facendo altro. Nel frattempo eccovi qualche link e riga di testo da spulciare. Io sono Stefano Rossini e questa è l’insostenibile leggerezza dell’internet.
Cominciamo.
Giugno è il mese del pride. L’immagine ci ricorda che nonostante venga messo a forza in gruppi omofobi, Gesù non sta con gli odiatori, ed è a favore di ogni tipo di amore.
Un altro grande amico della comunità LGBTQ+ è il libero mercato, che in questo mese avvogle ogni cosa con la bandiera arcobaleno.
Viaggiamo strano
Su buone notizie, il supplemento del martedì del corriere della sera, Enea Conti racconta il viaggio di Pasquale, partito dalla Germania l’8 maggio per arrivare a Barletta il 27 luglio e ricordare il viaggio a ritroso del padre nel 1945 per tornare a casa dopo la prigionia in Germania.
Ho un amore per i viaggi strani e legati a eventi, ricorrenze, imprese, idee bislacche. Uno spostamento che non sia, insomma, solo una vacanza da turista, ma un’esperienza più profonda.
Altro viaggio simile è quello di Domenico Romano e Pietro Lo Bue, partiti in bici da Lampedusa per arrivare a Capo Nord in bicicletta. La loro storia è sempre sul Corriere: https://www.corriere.it/buone-notizie/22_giugno_13/da-lampedusa-capo-nord-bici-unire-davvero-l-europa-l-ambiente-07ddcac0-eaca-11ec-b89b-6b199698064a.shtml
Mi ha colpito in particolare una frase dell’intervista ai due ciclisti:
«Se noi andiamo in bicicletta fino a Capo Nord, forse si può andare in bicicletta anche a fare la spesa oppure a portare i bambini a scuola, e invece succede che ogni mattina fuori da scuola ci sono più macchine che persone»
E in effetti, la bicicletta è sempre una bella alternativa.
Se vi piace il tema, seguite il blog di Monica Gori, brava illustratrice, che insieme al compagno Marcello e alla cana Tina, girano l’Europa in bici:
https://www.inviaggiocontina.it/
(cana non è un errore. C’è il cane, e c’è la cana, in omaggio alla cana Zara)
In tema bicicletta vi consiglio anche un bel libro radicale (scoperto anni fa grazie all’amico Michele Marziani): Elogio della biciletta, di Ivan Illich
Se volete nel frattempo volete farvene un’idea: http://kultunderground.org/art/600/
A ormai tre anni di distanza, come ultimo viaggio strano, voglio ricordare la nostra avventura con Mal di Plastica, il catamarano zatterone costruito con bottiglie di plastica e materiale di recupero che ci ha portato da Rimini a Venezia.
Per chi non conosce la storia, il nostro abile operatore, regista, montatore Diego Zicchetti, ha realizzato questo docufilm.
Uno dei ricordi più belli legati al viaggio fu il passaggio nel Po (che a sua volta mi porta alla mente un precedente viaggio in barca sul grande fiume, sempre con Michele Marziani). Po che in molti tratti era sommerso dalla plastica. Chissà oggi, nel pieno di questa secca tremenda, se è rimasta solo la plastica…
Continuiamo a perturbare
Per gli strani giochi di coincidenze in cui qui incappo spesso, mentre registravamo la puntata de La vita segreta delle parole, a tema turbare e perturbante leggendo L’almanacco dell’orrore popolare ho trovato una lunga digressione su unheimlich, appunto perturbante in tedesco. In realtà una parola con molti più significati. In breve: heim è casa, heimlich ciò che è casalingo, domestico, sicuro, e unheimlich è il suo contrario, così come ci spiega bene, alla fine della puntata del podcast, Lydia Farago, linguista, traduttrice e studiosa di letteratura, che arriva dalla Svizzera tedesca.
Il capitolo dell’almanacco in cui si parla di unheimlich è quello dedicato all’orrore di montagna che ci presenta due creature spaventose: il più conosciuto Krampus - qui qualche info: https://lostorico.blog/2019/12/06/la-leggenda-dei-krampus/ - e il meno conosciuto ma inquietantissimo Trude.
La Trude, o Drude può avere varie fattezze, quella di una trota o un coboldo. Il suo intento è quello di opprimere nel sonno il petto dei dormienti per generare incubi e ansie. Come amuleto contro la Trude si usa una stella a cinque o sei punte o il corno di un caprone nero. In altre versioni è una strega, un essere legato al solstizio d’inverno, ma può essere anche il diavolo. Il bello della mitologia è questo modo di essere inestricabilmente mescolata a storie, paure, ed eventi naturali.
Questa è la simpaticissima nonnina trude in una favola dei fratelli Grimm (ovviamente con finale macabro).
Arrivato a quest’ultima connessione tra mitologia, pesci magici e viaggi nel Po, non posso non parlarmi un po’ addosso e ricordare con tanto affetto il mio libro Podissea, il racconto surreale e appunto mitologico del viaggio in barca sul Po fatto nel lontano 2007.
A questo punto, una persona gretta e meschina metterebbe il link al proprio libro su amazon, in questo modo: https://www.amazon.it/Podissea-Rossini-Stefano/dp/8898924909/
Ma non lo farò! Passiamo subito al Pot-pourri finale!
Pot pourri finale
E se fossero le piante a coltivare noi?
Conoscete la regola 34 dell’internet? Dice che: https://it.wikipedia.org/wiki/Regola_34
E siamo arrivati in fondo. Se avete sudato leggendo questa newsletter fate una bella doccia. Speriamo che piova presto e tanto, e ci vediamo la prossima settimana.
Ciao!