Memorie, capelli e libertà d'espressione #70
Salve a tutti, quando riceverete questa mail, io sarò… morto! No, spero di no. Sarò in viaggio. Ma visto che partire è un po’ morire, chissà. Dopo questa camionata di allegria, partiamo con la newsletter della settimana. Parliamo di parole, di Proust, di romani e altre amenità!
Cominciamo!
Le parole sono importanti e fanno cose
Volevo cominciare con il video di Nanni Moretti, le parole sono importanti, ma anche basta. Penso di avero postato millemila volte.
Nelle ultime settimane sono inciampato in svariati articoli legati a questo tema, che da sempre trovo affascinante - Burroughs e la sua scrittura sciamanica è un’altra citazione che ho ripetuto pure troppo (qui ad esempio).
Sulla newsletter di Siamomine si parla di John Austin, filosofo del linguaggio, e della teoria degli atti linguistici, di come, cioè, le parole si trasformino in fatti.
In un attimo questo tema si incontra e si scontra con la libertà d’espressione. Se in America la questione gira attorno Trump, - ad es. le parole della propaganda che diventano l’attacco a Capitol Hill - da noi il tema dibattuto sui giornali è quello del generale Vannacci. Posso dire quello che voglio senza conseguenze?
Ovvio no. Tutti si sono infilati in bocca l’articolo 21 della costituzione, ma c’è anche lo stato di diritto, tipo, la tutela delle minoranze e altre cosette.
http://www.libertaegiustizia.it/2023/08/18/vannacci-razzismo-e-sessismo-e-la-banalita-della-liberta/
Ognuno di questi due personaggi conduce a ulteriori riflessioni.
Trump: avete già conosciuto Javier Milei? Il candidato alle presidenziali argentine? Solito copione: ultraliberista, antiabortista, l’ecologia è una balla, etc. Ma la vera domanda è: perché ha i capelli assurdi come Trump e Boris Johnson? Qual è il nesso tra capelli e ultraliberismo?
https://www.esquire.com/it/news/politica/a45097217/javier-milei-argentina-trump/ https://www.informazione.it/a/55ACDB3C-527A-4BB3-B6AA-4896D269CCC3/Prof-di-sesso-tantrico-e-supereroe-Chi-e-Javier-Milei-l-ultraliberista-che-puo-diventare-presidente-dell-Argentina
Vannacci: il suo libro, tanto per cambiare, è la giungla dei peggiori e più beceri complottismi. Un tema, ahimé, sempre più presente e sempre più organizzato. https://www.vice.com/en/article/v7gz53/the-conspiracy-singularity-has-arrived
Il complottismo dei piani complicati e organizzatissimi perde un po’ del suo smalto se pensiamo che alle leve di comando del mondo ci siano questi personaggi grotteschi - anche se dannosissimi - che hanno la stessa capacità di pianificare quanto Prigozhin di travestirsi.
https://www.rivistastudio.com/prighozin-foto-travestimenti/
Imperi romani e Proust
Secondo questo articolo di Pietro Minto, gli uomini pensano molto spesso all’Impero romano.
https://www.ilpost.it/2023/09/16/quanto-pensi-impero-romano/
Beh in effetti anche io ci penso parecchio, anche se ultimamente penso molto a Proust - ma dai! Sì, perché, durante le settimane in cui questa newsletter era in ferie, ho finalmente finito la recherche. Al momento sono ancora vivo (oggi me le tiro), ma l’effetto che ho, al momento, è un’irresistibile voglia di rileggerlo!
Questo mi ha fatto pensare a quante volte eventi che temiamo come negativi e nefasti abbiano in realtà effetti inaspettati. O, per dirla con il poeta - che lo dice meglio:
Tornando a Proust, nell’ultimo volume, Il tempo ritrovato, torna prorompente il tema della memoria. Non che sia mai stato assente dalle pagine degli altri libri, ma qui è quasi trattato, fulcro della narrazione. In particolare il concetto della memoria involontaria - che troviamo all’inizio nel famoso episodio della madeleine - diventa l’immagine della salvezza, un momento fuori dal tempo e quindi lontano dall’angoscia della mortalità.
Una madeleine ci salverà!
Per dirla con le parole di Giovanni Raboni, poeta e traduttore di Proust (che racconta qui la sua esperienza e gli episodi salienti del romanzo:)
È quello che alcuni studiosi di Proust hanno chiamato, con un’espressione forse fin troppo scientifica, ma certamente precisa, l’estasi metacronica: cioè, più descrittivamente, il sentirsi al di fuori e al di sopra del fluire irreversibile e irrecuperabile del tempo, come se il tempo fosse fulminato, come se il tempo si arrestasse, come se in un attimo e per un attimo (ma è un attimo che vale l’eternità) il passato e il presente fossero la stessa cosa.
Così, con la memoria, e con l’arte - che è una tecnica capace di fermare il ricordo - il tempo, da passato e perduto diventa salvato.
https://ilpensierostorico.com/la-travolgente-attualita-di-proust/
Rimaniamo sul tè, ma non per inzuppare la nostra madeleine bensì per una campagna anglosassone di alcuni anni fa sul consenso sessuale. Per alcuni uomini pare difficile capire quando un no è un no. Allora, per chiarificare, sostituiamo alla richiesta del sesso, quella di un tè.
Il video è carino, pur con tutti i limiti del caso:
Pot-pourri finale
E come sempre: mappe! Partendo da questa, curiosa, che mostra alcuni abitanti della capitale imperiale, durante il bienno 1913-1914
Come si dovrebbe mettere i pantaloni un centuaro?
E questo è tutto!
Alla prossima settimana
Ciao.